"El carìgh da undic"
Un altro atto unico di Alessandro Procacci che fece la storia della Filodrammatica "Il Loggione" della Parrocchia S.M. di Loreto Pesaro.
La verità è che la prima volta che vidi questa commedia ero molto scettico e diciamo un po' scocciato.
Fui portato di forza ad assistere a questo spettacolo che neanche sapevo che cosa fosse il teatro dialettale. Avevo 15 anni e ci andai perche ci andava il mio amico Paolo.(Recitavano i fratelli). Lo spettacolo era allestito nel salone delle suore, e per palcoscenico gli attori avevano delle cassette per l'uva assemblate una accanto all'altra.
Però c'era pure il sipario costruito ad arte.
Mi pare fosse l'anno 1968.
Ricordo ancora la mia meraviglia ed il mio stupore, per la divertente interpretazione degli attori e la loro bravura mi colpì in particolar modo un personaggio della commedia, "lo zio Vincenzo".
Era un personaggio spassosissimo che si vantava di essere uomo di mondo per essere stato pochi giorni in Francia.
Parlava pure il francese facendo improbabili sfondoni.
Ma il fato già giocava le sue carte.
Quella bellissima commedia di Procacci, che a mio parere è ancora oggi uno splendido lavoro, fece il miracolo.
Mi innamorai di quella commedia , e mi innamorai del teatro.
Con l'andare degli anni "Il Loggione" replicò diverse volte "El carìg da undic" in varie edizioni, ed io ho avuto sempre l'onore e l'onere di interpretare lo zio Vincenzo.

1 commento:

  1. chi l'è quel a destra vistid da dona? mi fradel ed dutor???

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