E' passato un po' di tempo. L'estate è finita, ci sono ancora in giro per casa , molto rincoglionite , le ultime generazioni ,per quest'anno ,di zanzare tigre che però pungono con particolare ferocia. L'unica cosa buona è che ora riesco a vederle e quindi le uccido con particolare soddisfazione.
Ma veniamo al punto. Essendo questo un blog che si interessa di teatro, meglio se teatro dialettale, parlerò, meglio,scriverò proprio di questo.
Ma, c'è un ma, voglio fare un bel " IN BOCCA AL LUPO" agli amici che il giorno il giorno 13 di ottobre (domani) rappresenteranno al Teatro Rossini " O like Otello" nell'ambito del Festival GAD. Un avvenimento importante per la compagnia (La Piccola Ribalta) e per tutti noi.
Ma andiamo avanti. Si prepara la prossima stagione, e già qualche cosa per chi nella compagnia recita in vernacolo si muove. Ho al momento due date: Il 27 di novembre a Vismara ed il 3 dicembre al teatro Loreto.
La commedia in questione per le due date è " Ch'i giogh malé toca savéi fè".
L'ultima volta è stata rappresentata a l'Arzilla, naturalmente all'aperto , nel mese di luglio e con un caldo bestiale. Fu comunque una bella esperienza. Entrò nel cast Valentina, a sostituire Chiara diventata mamma da poco tempo. Ora per le prossime rappresentazioni sarà sostituita anche Bernardina. Loretta entrerà al suo posto, e sta già provando....E' tutto un andare e venire...
C'è in ballo anche una nuova commedia, che ho pensato e scritto tra il lavoro, qualche domenica al mare, poche in verità, le sfighe dell'età, i buffi da pagare, le bollette, le zanzare ,le notti insonni e le pasticca per la pressione ogni mattina.
Oltre tutto mia madre che ha 86 anni, nel pieno della sua immensa saggezza, mi dice :" E quést l'è gnènt...Vèn otra...!!" Ora, devo dire che mi piace molto scrivere commedie in dialetto, ma uno dovrebbe, per fare bene le cose, scrivere tranquillo, senza tanti casini, ma così non è. Almeno nel mio caso. Dunque " Tirén inanz" come diceva quello che non mi ricordo chi è.
A parer mio comunque ne è venuto fuori un lavoretto onesto, semplice, in linea con la tradizionale commedia vernacolare pesarese. Chi sarà interessato dunque si prepari. SONO TRE(3) ATTI ! Sempre naturalmente che la cosa vada in porto.
Perchè dice il proverbio " Non dire gatto se non l'hai nel sacco"...Ma l'ajè 'na cazéda...avé pacènza...
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