Riguardando questo blog che, sinceramente ho iniziato con l'intenzione di riordinare tutto il materiale che ho disordinatamente accumulato in quarant'anni di teatro amatoriale (pezzi di copioni, foto , copioni interi etc.etc.)
mi sono imbattuto in questa immagine che ritrae una nostra rappresentazione come compagnia "La Piccola Ribalta" di Pesaro, nella Piazza del Popolo della città.
E' stata fatta, questa foto, in occasione della ormai annuale Festa Pesaro. L'anno mi pare fosse il 2008. La piazza è stracolma di persone e l'immagine in questione mette un po' di timore, almeno a me. E' ovvio che chi in quel momento è nell'atto recitativo, non vede, per fortuna chi ha di fronte, perchè le luci di scena sono sparate proprio davanti agli occhi e quasi accecano. Praticamente chi recita non vede il pubblico e talvolta non si rende conto di quante persone ci siano a vedere una data commedia. E' un bene? E' un male ? Sinceramente non so. Ma non è di questo che voglio parlare. Quello che invece mi interessa spiegare è come il pubblico, la gente, il popolo , come vi pare, segua il vernacolo in una città come la nostra. Il nostro vernacolo, el nostre dialétt, el dialétt bsarés, a Pesaro, conta poco, molto poco. Non per la gente, par chi governa questa città da sempre. Chi fa dialetto o teatro dialettale a Pesaro, ossia le compagnie che esistono, anzi resistono a quelli che sono i tanti e tanti problemi nella gestione di un gruppo che fa teatro, non vengono neanche minimamente calcolate anche da chi a Pesaro si occupa di teatro con la T maiuscola. Vedi l'organizzazione del Festiva dei GAD. Perchè...?? Perchè quando per esempio si organizzano manifestazioni tipo quella nella foto non esiste il rispetto da parte di chi organizza, per quel pubblico che ci viene a vedere? Ogni anno le persone che vogliono assistere a questi eventi, sono costrette a lottare per avere una sedia su cui sedersi. E quando dico lottare dico, perchè è vero, fare a botte, litigare !! Cosa costa all'organizzazione mettere qualche seggiola in più ?? Perchè a noi dialettali è vietato il Teatro Rossini ? Perchè ci è proibita pure la partecipazione a manifestazioni importanti quale appunto il festival dei gruppi d'arte drammatica che ogni anno si svolge a Pesaro ? Eppure vengono invitate compagnie di Napoli, di Verona, di Venezia che partecipano a tale manifestazione anche con commedie e lavori nel loro dialetto. Noi pesaresi no.
Tanti anni fa, era il 1983, il sipario del Teatro Rossini di Pesaro, si aprì eccezionalmente per onorare il 50°anniversario della morte di Odoardo Giansanti detto PASQUALON.
Fu realizzata una commedia dal titolo "Perdoném o popol mia " e gli attori che recitarono erano nella maggior parte dilettanti, amatoriali. C'ero anch'io.
Nella cena che segui la prima dello spettacolo, l'allora assessore alla cultura prese la parola e tra le tante cose che disse, specificò chiaramente l'assoluta proibizione del teatro dialettale al Rossini. Il Teatro Rossini disse, è il tempio della lirica e dell'opera Rossiniana, il tempio dell'arte teatrale in genere ma non, assolutamente del vernacolo pesarese. Disse inoltre che mai una cosa del genere si sarebbe ripetuta. Per noi c'era il Teatro Sperimentale.
Daccordo...Ma perchè...?? In fondo, chi fa teatro dialettale, mica sporca...
O forse esiste, come credo, un mediocre piccolo provincialismo che porta ancora a vergognarsi delle proprie origini.
Peccato, perchè vuol dire che Pesaro, per quanto grande e moderna, ancora oggi...
...L'armàn sempre 'n gran paeson
de cent'mélla e più person...
F.F.
Nessun commento:
Posta un commento