Da un magnifico articolo del " MESSAGGERO" di SABATO 27 MARZO 2010, dal titolo :
" MI RICORDO, SI, IO MI RICORDO..."
" ...Ma una sera (la stagione lirica era finita) chiesi a mia madre il permesso di andare a vedere per la prima volta uno spettacolo di prosa : il titolo " Papà Lebonnard", l'attore, uno sconosciuto per me, Annibale Betrone. Non c'era stato bisogmo di fare nessuna coda, e nessuna corsa per le scale . Il "Paradiso"(il loggione) era vuoto, solo tre persone, io ed una coppia di anziani signori. Anche la platea ed i palchi erano semivuoti. Provai subito un affettuosa solidarietà per gli attori ed un sentimento di tristezza. Ma a poco a poco, successe qualche cosa di molto misterioso. In Teatro c'era un quid molto particolare, molto diverso dall'atmosfera eccitata delle serate di lirica a cui ero abituato. Cos'era ? Non c'era orchestra, non c'era nemmeno quel chiarore diffuso che saliva dal golfo mistico e che faceva palpitare di magica luce il bianco dei palchi. LA PAROLA...LA PAROLA...E fu la scoperta. Non comprendevo bene di cosa si trattasse , ma avvertivo con una stranezza un po' stupita che essa faceva germogliare in me qualcosa di meraviglioso. ...Ecco fu forse il magico momento da cui è nato il mio bisogno di cultura, il mio bisogno di Teatro. La cultura è un dono di poesia, di scienza e di umanità che, dopo averla assorbita e resa nostra, abbiamo il dovere , a nostra volta di comunicare agli altri. Questa è la vera civiltà dell'uomo che vuole vivere tra gli uomini, cercando di comprendersi ed aiutarsi. La cultura è una miniera immensa da cui l'uomo può estrarre tesori che rendono meno dura la sua fatica di vivere. E i vari pozzi si chiamono : SCUOLA, LETTERATURA, RICERCA SCIENTIFICA, TEATRO, POESIA, MUSICA. Solo arando il terreno così arido della nostra società con queste " arti del vivere" c'è la possibilità di seminare civiltà e comprensione.
Abbiamo sapienza tecnica a nostra disposizione per costruire cose utili, ma ci dimentichiamo colpevolmente di formare e costruire la "COSA" più importante : L' UOMO.
GLAUCO MAURI - autore, attore, regista
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